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Ferrari 126 C2 GP Belgio 1982 Gilles Villeneuve 1:18

449,95 €
Tasse incluse
  • Novità BBR
  • F1 1982
  • #27 Gilles Villeneuve 
  • Edizione Limitata
  • Da Collezione
Quantità
Non disponibile

Ferrari 126 C2 GP Belgio 1982 Gilles Villeneuve 1:18 (BBR P18154)

La Ferrari 126 C2 è un'automobile monoposto sportiva di Formula 1, che gareggiò nel 1982 e, in versione "B", nella prima metà del 1983.

Vettura estremamente efficace e competitiva sia dal punto di vista meccanico che aerodinamico, garantì alla Ferrari la vittoria del campionato costruttori;

non riuscì però a raggiungere il titolo piloti a causa degli incidenti gravissimi in cui fu coinvolta.

L'aerodinamica della monoposto venne sviluppata con lunghe sedute presso la galleria del vento della Pininfarina; ne risultò una vettura dalle forme morbide e arrotondate,

con pance laterali sempre di notevoli dimensioni, inclinate in avanti e dotate di minigonne sul fondo.

Il musetto presentava una forma spiovente ed arrotondata, l'ala anteriore era notevolmente rimpicciolita rispetto agli anni precedenti, giacché l'effetto suolo sviluppato dal corpo

macchina garantiva da solo una grande deportanza, rendendo superflua tale appendice aerodinamica (che nelle gare più veloci non veniva nemmeno montata).

La 126 C2 sarà l'ultima Ferrari di Formula 1 ad effetto suolo (wing car), giacché nel 1983 il regolamento tecnico bandì le minigonne e impose il fondo piatto per le monoposto.

Il motore era ancora una volta un V6 con un angolo tra le bancata di 120°, ulteriormente affinato sotto il profilo dell'affidabilità e della potenza (portata a 580 cavalli) e

sovralimentato con due turbocompressori KKK.

A metà stagione 1982, sulla 126 C2 vennero introdotte all'avantreno le sospensioni di tipo pull rod (ideate anni prima da Gordon Murray della Brabham), che sostituirono quelle a

bilanciere utilizzate fino ad allora.

Questa soluzione all'anteriore sarà poi adottata dalla Ferrari fino alla fine del 1988, ovvero fino al termine della "era del turbo" in Formula 1.

Altra grande innovazione, per la Ferrari, fu il telaio in pannelli di honeycomb di alluminio incollati.

Si trattava in realtà di una tecnologia ormai obsolescente, introdotta dalla McLaren nel lontano 1976 con la M26, visto che già dal 1981 la McLaren schierava avveniristici telai in

fibra di carbonio, ma comunque un passo in avanti rispetto all'ormai superato telaio tubolare irrigidito da pannelli di alluminio che la Ferrari aveva usato fino al 1981.

Un altro aspetto tecnico rilevante riguardò le gomme: dopo 4 anni di collaborazione con la Michelin, nel 1982 la Ferrari tornò ad utilizzare pneumatici Goodyear.

La stagione 1982 fu segnata da vari dissidi in seno alla Formula 1: tra i più eclatanti vi fu quello legato allo scandalo dei "freni raffreddati ad acqua", inerente ad uno

stratagemma messo in atto dalle scuderie inglesi ancora con motore aspirato per barare sul peso e compensare la minore potenza del motore.

La Ferrari non fu estranea a tale clima di tensione, come dimostrò l'episodio accaduto al GP di Long Beach: al fine di evidenziare la necessità di una maggiore serietà

nell'applicazione del regolamento, la Ferrari presentò un'ala posteriore composta da due alette sovrapposte sfalsate, lunghe ciascuna tanto quanto consentito dal regolamento,

ovvero 110 cm, ma disposte in maniera tale da raddoppiare la larghezza della superficie alare totale.

Il risultato fu che Gilles Villeneuve, che chiuse al terzo posto quella gara, venne squalificato (Pironi si era dovuto ritirare).

La grande competitività della 126 C2, che pure garantì alla Ferrari la vittoria nella coppa costruttori, fu sostanzialmente vanificata dai vari incidenti che la coinvolsero, che

spinsero Nelson Piquet a definirla insicura e pericolosa.

Nei primi anni 1980 infatti le vetture da corsa erano ancora ben lungi dall'essere considerate sicure: la robustezza delle scocche era ancora bassa, l'abitacolo delle monoposto era

molto avanzato, con la pedaliera posizionata oltre l'asse anteriore (con grave pericolo per le gambe del pilota in caso di impatto frontale).

Inoltre un altro grave pericolo era costituito dalla tendenza delle wing car a decollare in caso di urto con le ruote di

altre vetture: questo fu esattamente ciò che accadde nell'incidente che costò la vita a Gilles Villeneuve e a quello

che pose fine alla carriera di Didier Pironi.

Nel 1982 durante le prove del Gp del Belgio, a Zolder, Gilles muore in mondovisione, perché il terribile incidente 

Villeneuve volò fuori dall’abitacolo, con tutto il sedile, per poi sfracellarsi sulle reti di contenimento 

fu ripreso con fredda precisione dalle telecamere e riproposto in tutto il mondo.

Se mi vogliono, sono così, di certo non posso cambiare, perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena,

ne ho bisogno come dell'aria che respiro".

In questa citazione c'è tutta l'anima di Gilles Villeneuve, uno dei piloti più amati di sempre nella storia della F1.

Per Enzo Ferrari, per il Drake, era una specie di figlio.

Vi proponiamo la fedele replica in scala 1:18 della 126C2.

Confezione composta da base in ecopelle e vetrina.

Modello in serie limitata e numerata di soli 300 pezzi, un auto che insieme al pilota è entrata nella storia della F1.

Prodotto in resina, su base nera tipo carbonio, con targhetta metallica con incise le informazioni del modello

P18154

Scheda tecnica

Produttore
BBR Models
Scala
1:18
Tipologia
F1
Colore
Rosso
Anno
1982
Edizione Limitata
300 pezzi
Casa Costruttrice
Ferrari
Pilota
Gilles Villeneuve
Numerazione
#27
Gara
Gran Premio del Belgio 1982
Materiale
Resina Senza Parti Apribili
Contenitore
Base in pelle e teca in plexiglass

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