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Fiat 130 Coupé 1971 Grigio metallizzato 1:18

119,95 €
Tasse incluse
  • Laudoracing
  • Scala 1:18
  • Novità assoluta
  • Stampo Chiuso
  • Edizione Limitata
Quantità

Fiat 130 Coupé 1971 Grigio metallizzato 1:18 (Laudoracing LM143B)

La Fiat 130 è un'autovettura prodotta e commercializzata dalla FIAT tra il 1969 e il 1977.

Equipaggiata con un motore 6 cilindri a V alimentato a benzina, aveva una cilindrata di 2,8 litri successivamente incrementata a 3,2 litri.

La sua commercializzazione terminò dopo 8 anni di produzione, e in totale ne vennero fabbricati meno di 20000 esemplari, pur considerando tutte le versioni e motorizzazioni.

Data l'ormai evidente obsolescenza di modelli quali la 2300 Lusso, i vertici della FIAT decisero di mettere in cantiere la progettazione di una berlina Gran Turismo, che nelle loro intenzioni avrebbe dovuto essere in grado di diventare una temibile concorrente delle autovetture di pari segmento prodotte da case automobilistiche come la BMW e la Mercedes Benz.

Nonostante i dubbi e le perplessità espresse all'epoca dai progettisti Dante Giacosa in primis sull'opportunità di produrre un'automobile non destinata al mercato di massa, da sempre prerogativa "storica" della FIAT, durante la gestazione del modello gli ingegneri studiarono una meccanica raffinata, caratterizzata da particolari soluzioni tecniche, abbinata ad una carrozzeria contraddistinta da una linea decisamente classica, equilibrata, e dall'ampia disponibilità di spazio interno sia anteriore che posteriore, tipica delle "tre volumi" prodotte all'epoca da molte case automobilistiche concorrenti.

L'ufficio tecnico diretto da Dante Giacosa realizzò un telaio contraddistinto dalla soluzione tecnica della sospensioni a 4 ruote indipendenti, mentre Aurelio Lampredi  mise a punto un motore a 6 cilindri a V di 2866 cm³ erogante 140 CV.

Il quadro tecnico era completato dall'adozione della trazione posteriore, di 4 freni a disco, del servofreno, e infine del cambio automatico a 3 rapporti, che veniva fornito come primo equipaggiamento mentre il cambio manuale a 5 marce era disponibile solo su richiesta, come optional.

Da un punto di vista stilistico la berlina non incontrò mai completamente il favore del pubblico, già a partire dalla sua prima presentazione, avvenuta al Salone dell'automobile di Ginevra nell'anno 1969.

L'autovettura era caratterizzata da una linea esteriore nel complesso equilibrata, ma piuttosto "carica" e appesantita da un notevole quantitativo di orpelli inutili, come i grossi profili cromati che incorniciavano e attraversavano gli eccessivamente ampi gruppi ottici posteriori, o la monolitica e barocca calandra anteriore, caratterizzata da un disegno alquanto elaborato e complesso.

Sulla 130 prima serie fu adottato un cruscotto con gli strumenti rettangolari e allineati, che stilisticamente ricordava quelli delle berline americane dell'epoca. Sulla seconda serie fu sostituito da una plancia caratterizzata da un disegno più classico, strumenti circolari e finiture raffinate, in quanto veniva utilizzato legno laccato per guarnirla.

Gli interni erano caratterizzati dall'utilizzo di velluto pregiato o pelle di ottima qualità per rivestire la selleria.

Essi erano riccamente equipaggiati da accessori quali il servosterzo e dall'aria condizionata, quest'ultima fornita su richiesta.

La versione coupé del modello fu equipaggiata da un esclusivo optional, in quanto i comandi dell'apertura e chiusura della porta del passeggero potevano essere controllati autonomamente dal conduttore dell'autovettura.

Dopo averla testata, gli operatori del settore giudicarono la vettura confortevole, sicura e affidabile su strada, ma nel contempo notarono che essa era notevolmente penalizzata dal rilevante peso e dalla scarsa potenza erogata dal motore che la equipaggiava, circa 140 CV.

La FIAT, nel corso dell'anno 1970, tentò di porre rimedio a tale carenza incrementando la cubatura del propulsore, ottenendo come risultato un aumento di potenza di circa una ventina di CV, ed il valore della stessa raggiunse i 160 CV circa.

Tale valore era comunque ancora molto lontano da quelli raggiunti dai propulsori della stessa cubatura che equipaggiavano i modelli prodotti da marche concorrenti, che sfioravano i 200 CV, e che spesso erano caratterizzati dall'adozione di soluzioni tecniche più raffinate, come l'iniezione meccanica.

Nel corso dell'anno 1971 la FIAT lanciò sul mercato anche la versione coupé del modello, disegnata da Paolo Martin (Pininfarina).

La linea della coupé era molto personale, caratterizzata da tratti tesi e spigoli, e si discostava completamente dalla berlina.

Per inciso, essa inaugura una trilogia modernista presso Pininfarina, proseguita con altre due coupé italiane di forte impatto visivo quali la Ferrari 365 GT4 2+2 e la Lancia Gamma.

La scocca, assemblata presso lo stabilimento Fiat di Rivalta, veniva consegnata nuda allo stabilimento della Pininfarina che provvedeva alla verniciatura, allestimento e finitura complessiva, apponendovi il proprio marchio sulle fiancate. La successiva commercializzazione di tale versione fu sempre di competenza FIAT.

La FIAT 130 Coupé mutuò in massima parte la meccanica dalla berlina, ma il motore del modello in questione era caratterizzato dall'avere una cubatura leggermente superiore, precisamente del valore di 3235 cm³, e ciò più a beneficio della coppia motrice massima e dell'elasticità di marcia che della potenza, cresciuta di poco, da 160 CV a 165 CV.

Tale motore nel corso dell'anno venne successivamente utilizzato per equipaggiare anche la berlina, che della coupé adottò anche la rinnovata console centrale, caratterizzata da un disegno più razionale e moderno rispetto a quella che equipaggiava il modello precedente.

La grave crisi petrolifera che prese l'avvio nel corso dell'anno 1973 determinò di fatto la morte commerciale del modello, in quanto i consensi tributati alla coupé si limitarono ai soli apprezzamenti per la sua linea esteriore, ma non si tradussero mai in consistenti numeri di vendita.

Inoltre era palese la circostanza che l'utilizzo di un'autovettura caratterizzata da consumi così elevati, complice il costo del carburante di fatto quintuplicato nel giro di qualche mese, fosse diventato improvvisamente antieconomico.

La produzione della Fiat 130 berlina cessò nel corso del 1976, raggiungendo un saldo di 15.093 esemplari prodotti di cui circa seimila equipaggiati con il motore "2.8" e novemila equipaggiate con il motore "3.2", molti dei quali furono acquistati dallo Stato, fatti allestire come auto blindate, e utilizzate successivamente come "auto blu", mentre invece la Fiat 130 Coupé rimase in produzione fino all'autunno dell'anno 1977, totalizzando 4.491 unità prodotte.

Laudoracing celebra in edizione limitata questa splendida coupè dalle linee di altri tempi

LM143B
6 Articoli

Scheda tecnica

Produttore
Laudoracing
Scala
1:18
Tipologia
Coupè
Colore
Grigio
Anno
1971
Edizione Limitata
250pz
Casa Costruttrice
Fiat
Materiale
Resina Senza Parti Apribili
Contenitore
Scatola Antirottura

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