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Autobianchi Y10 Turbo 1985 Grigio Scuro Metallizzato 1:18

149,95 €
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Tasse incluse
  • Laudoracing
  • Scala 1:18
  • Edizione Limitata
  • Stampo Chiuso
  • Autobianchi
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Autobianchi Y10 Turbo 1985 Grigio Scuro Metallizzato 1:18 (Laudoracing LM165D)

La Autobianchi Y10 è un'autovettura utilitaria italiana prodotta dal 1985 al 1995.

La Y10 è stato l'ultimo modello prodotto nello storico stabilimento Autobianchi di Desio, fino alla chiusura di ques'ultimo avvenuta nel 1992. 

È stata anche l'ultima automobile commercializzata con il marchio Autobianchi, utilizzato in Italia per tutta la sua carriera, fino al 1995, anno in cui è cessata la sua produzione. 

L'Autobianchi Y10 debutta ufficialmente nel marzo 1985 al Salone dell'automobile di Ginevra. 

La nuova utilitaria ha il compito di sostituire la A112, presente da quindici anni con successo sul mercato automobilistico nazionale ed internazionale.

Considerando che l'enorme differenza formale fra i due modelli avrebbe potuto disorientare i clienti, il marketing dell'azienda prevede che l'A112 resti in listino, parallelamente alla Y10, fin quasi alla fine del 1986.

A mettere in comune la Y10 e la A112 c'è solo il marchio, la tipologia due volumi con due portiere e portellone, nonché la stessa ambizione di proporsi come automobile “di classe” da città, per soddisfare le pretese non soltanto di un pubblico femminile sempre più esigente, ma anche di tutti coloro che vedono l'automobile utilitaria non soltanto come un mezzo con cui destreggiarsi il più agilmente possibile in mezzo al traffico cittadino, ma anche come oggetto appagante in termini di design, prestazioni e comfort.

La Y10 è basata sulla piattaforma della coeva FIAT Panda e quindi ricalca la disposizione dei principali organi meccanici della maggioranza delle vetture utilitarie della sua epoca: trazione anteriore, motore anteriore trasversale con cambio in linea, impianto frenante con dischi all'avantreno e tamburi dietro, sospensioni anteriori a ruote indipendenti con schema MacPherson e braccio a terra negativo; al retrotreno, invece, adotta un nuovo schema che la differenzia dalla FIAT Panda, quanto meno dalla prima serie in produzione in quel momento. 

Pur rimanendo ad assale rigido, quello della Y10 si distingue per l'originale struttura detta “ad omega”, per via della forma arcuata del braccio tubolare che collega le ruote, ancorato alla scocca da un giunto centrale e da due puntoni longitudinali; la presenza di questi ultimi è legata anche al cambiamento degli elementi elastici, costituiti da molle elicoidali in luogo delle più antiquate balestre utilizzate sulla Panda. 

La quale adotterà comunque il medesimo assale “ad omega” a partire dall'anno successivo, con la rinnovata serie del 1986 chiamata Supernova. Rispetto alla FIAT Panda, la Y10 si pone comunque su un livello tecnicamente superiore, sottolineato dall'adozione di motori esclusivamente a quattro cilindri a benzina raffreddati ad acqua, di cambio a cinque rapporti di serie su tutte le versioni, così come il servofreno.

La definizione del progetto Y10 ha richiesto più di tre anni di studi. 

Per le proposte iniziali, vengono affidati incarichi a Pininfarina, a Italdesign di Giorgetto Giugiaro e al Centro Stile Fiat, che eseguono centinaia di disegni, bozze e modelli in scala reale già dal 1980; alla fine viene prescelto il progetto - attribuito al designer Antonio Piovano - del Centro Stile Fiat, perché meglio rispondente al tema proposto: progettare una vettura destinata ad una particolare utenza "selezionata e d'élite", una vera e propria ammiraglia in miniatura desiderata dalle donne tanto quanto una borsetta firmata e dagli uomini come il loro profumo preferito. Un'automobile che abbia inoltre una identità chiara da collocare inequivocabilmente sotto il marchio Lancia.

Lo stile di Y10 si distingue per la forma slanciata e dinamica, dalle linee estremamente pulite, con superfici tese e levigate. 

La carrozzeria, marcatamente a cuneo, è molto aerodinamica (Cx di 0,31), grazie al cofano motore dall'inclinazione accentuata, al parabrezza curvo e anch'esso parecchio inclinato, ai finestrini laterali a filo con la carrozzeria, all'assenza di gocciolatoi, alle maniglie porta incassate, agli scudi paraurti dalla forma avvolgente e realizzati in polipropilene non verniciato ed alla lieve rastrematura del tetto verso la coda. 

Proprio là dove si trova la più importante novità nel design di Y10, che colpisce il pubblico e la stampa per la sua coda tronca, caratterizzata dal portellone piatto e quasi verticale, con verniciatura in nero satinato, indipendentemente dal colore scelto per la carrozzeria. 

Al debutto la Y10 è disponibile in tre versioni, denominate fire, touring e turbo, ciascuna con una motorizzazione distinta. 

Allestimenti ed estetica sono sostanzialmente identici per le due versioni con motori aspirati, mentre quella con motore sovralimentato si distingue per la caratterizzazione sportiva, sebbene comunque discreta. 

Tutte mostrano il caratteristico portellone verniciato in nero opaco, calandra con bordo e grigliatura cromati, dettagli cromati sulle maniglie delle portiere, indicatori di direzione sia davanti che dietro con trasparente arancione, copricerchi integrali in plastica.

La versione Turbo è la versione di punta per tecnica e prestazioni, dotata di motore sovralimentato secondo la tendenza del momento. 

Identificato dal codice 156 A1.000, è una variante dello stesso motore della Y10 touring, in configurazione con carburatore doppio corpo Weber 30/32 DMTR 103/251 e turbocompressore IHI con intercooler aria-aria, per una potenza massima di 85 CV a 5750 giri/minuto e coppia massima di 122,6 N·m a 2750 giri/minuto.

Rispetto al 1049 cm³ aspirato della Y10 touring, si distingue per le valvole di scarico al sodio, i segmenti speciali, i collettori ad alta resistenza, la pompa carburante elettrica e l'accensione elettronica "Digiplex", oltre al sistema di sovralimentazione dotato di intercooler, valvola bypass e valvola termostatica. Questa versione raggiunge i 180 km/h ed accelera da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi.

La Y10 turbo si distingue dalle altre versioni per numerosi dettagli caratteristici: oltre alla targhetta identificativa sul portellone, sulla calandra è presente una piccola scritta cromata "turbo", accompagnata dalla fascia adesiva alla base della fiancata con la scritta "TURBO"; di serie sono previsti pneumatici di larghezza maggiore, le cromature attorno ai vetri (parabrezza, lunotto, vetri anteriori) sono eliminate, mentre i paraurti hanno un disegno specifico, con spoiler inferiori di disegno diverso e maggiori dimensioni, nonché un profilo decorativo rosso; il paraurti anteriore prevede anche prese d'aria addizionali e la possibilità di alloggiare dei fari supplementari di profondità. In coda si nota invece il terminale di scarico maggiorato e in metallo lucido. 

All'interno è presente un inedito volante dal disegno più sportivo, assieme a sedili in tessuto, quelli anteriori con profilatura più avvolgente; di serie, la strumentazione prevede l'aggiunta di contagiri, termometro dell'olio e manometro dell'olio nel cruscotto principale, oltre all'indicatore supplementare - installato sopra la bocchetta lato guidatore - per la pressione di sovralimentazione del motore (manometro del turbo).

Una piccola Joungtimers magistralmente riprodotta da Laudoracing per la prima volta in scala 1:18

Edizione Limitata stampo chiuso senza aperture

LM165D
12 Articoli

Scheda tecnica

Produttore
Laudoracing
Scala
1:18
Tipologia
Auto Sportiva
Colore
Grigio Metallizzato
Anno
1985
Edizione Limitata
350 pz
Materiale
Resina Senza Parti Apribili

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