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Lamborghini Countach LP5000 Quattrovalvole Black 1:18

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Lamborghini Countach LP5000 Quattrovalvole Black 1:18 (Kyosho KY8320BK)

La Countach è una vettura sportiva prodotta dalla Lamborghini. 

Disegnata da Marcello Gandini e progettata da Paolo Stanzani.

Venne presentata come prototipo al Salone di Ginevra del 1971, e rimase in produzione fino al 1990, quando venne sostituita dalla Diablo. 

Questa vettura, che ha il merito di essere riuscita a far sopravvivere la Lamborghini dopo che questa venne dichiarata insolvente nel 1980, ha imposto nel mondo la sport-car all'italiana con la tipica forma a cuneo.

A differenza di molti altri modelli della casa, il nome Countach non deriva dalla tauromachia, ma da contacc!, un'espressione piemontese che, come riferito dallo stesso Gandini, era ripetutamente usata da un profilista che lavorava alla Bertone insieme al team che stava progettando l'auto. 

La parola, traducibile letteralmente come "contagio", "peste", è usata nel dialetto torinese per esprimere stupore e meraviglia corrispondente agli italiani accidenti! o perbacco!.

Il design si deve, come detto, a Marcello Gandini, che aveva già disegnato la Miura, e, nel 1968, la show car Alfa Romeo Carabo, a cui la Countach somiglia, soprattutto, per la parte centrale, l'abitacolo. 

La vettura era molto larga (2 m.) e bassa (1,06 m) ed era una sapiente miscela di linee curve longitudinali, che davano immediatamente l'impressione dell'aerodinamicità, ed elementi geometrici, come la fanaleria posteriore, e il profilo delle porte, di tipo esagonale.

La caratteristica più sorprendente della vettura, che ha contribuito a farne un'icona mondiale, erano le portiere che, incernierate sul davanti, si aprivano ruotando verso l'alto, come le elitre di certi insetti: d'altronde questo 'colpo di genio' era stata ripreso proprio dalla Carabo, nome latino dello scarabeo. 

Questa modalità, che gli anglosassoni chiamarono LSD (Lamborghini style doors) non era un puro esercizio di stile, ma era funzionale a superare la difficoltà di entrare/uscire dall'auto nell'uso normale, come ad esempio in un parcheggio a pettine. 

La carrozzeria della vettura era realizzata con pannelli trapezoidali di alluminio, ed era fissata, tramite rivettatura, a un 'capolavoro' telaistico di tubi tondi in acciaio. 

Per quanto questa costruzione fosse molto costosa, garantiva la realizzazione di un telaio che fosse allo stesso tempo leggero e rigido. 

Le parti inferiori della carrozzeria erano realizzate in fibra di vetro.

Il gruppo fari di profondità anteriore era a scomparsa, mentre le luci di posizione e i lampeggianti erano a vista.

Il motore montato sul prototipo era il Lamborghini V12, portato alla cilindrata di 4971 cm³. 

Esso venne però accantonato, in fase di industrializzazione, a causa di problemi di sviluppo legati alle nuove norme antiinquinamento degli USA, principale mercato delle vetture di Sant'Agata. 

La vettura venne perciò motorizzata con il V12 da 3929 cm³, già montato trasversalmente sulla Miura, e adattato alle nuove specifiche: disposizione longitudinale con cambio nell'abitacolo, e l'albero di trasmissione che riporta il moto alle ruote posteriori, raggiungendo il differenziale mediante un apposito tunnel ricavato all'interno del blocco motore sotto l'albero a gomiti. 

La sigla LP 400 che contraddistinse il primo modello di produzione, sta appunto a indicare la disposizione del motore e la cilindrata.

La LP5000S montava un motore, sempre due valvole per cilindro, di 4.754 cm³ che sviluppava 375 CV DIN a 7.000 giri al minuto.

Il motore della 5000S era dotato di maggior coppia motrice e, grazie anche ai rapporti allungati, contribuiva a rendere l'auto più trattabile.

Fu la prima Countach a montare l'accensione elettronica.

 La velocità massima dichiarata era di 290 km/h. Il peso era di 1.480 kg, lievemente aumentato rispetto alle ultime LP400S. 

Dal punto di vista estetico la vettura rimase pressoché invariata. 

Modifiche furono apportate agli interni. Ne vennero realizzati 321 esemplari.

LP5000 Quattrovalvole

L'annunciato arrivo sul mercato della Ferrari Testarossa spinse la Lamborghini a migliorare ulteriormente la Countach, per non rimanere indietro a livello prestazionale. 

Questa nuova versione montava un V12 migliorato, con una cilindrata aumentata a 5.167 cm³ e l'importante novità delle quattro valvole per cilindro, da cui la rettifica nel nome.

Era equipaggiato con sei carburatori verticali Weber 44 DCNF. 

L'adozione di questo gruppo di carburatori, che venne alloggiato sotto una 'gobba' del cofano motore, ridusse ancora la già scarsa visibilità posteriore.

Il motore erogava 455 cv nella versione carburatori, e 420 nella versione a iniezione. Il vistoso alettone posteriore venne ridotto di dimensioni e reso più piatto. 

Scelto dalla maggior parte dei clienti della Countach, è rimasto sempre un optional, poiché, a detta degli stessi tecnici della Lamborghini, non aveva una reale utilità aerodinamica. 

Il peso a vuoto salì a 1.490 kg e la velocità massima a 295 km/h. 

Nel 1988 la vettura fu dotata di vistose minigonne laterali che raccordando alla base i due ampi passaruota presentavano anche una presa d'aria a lamelle orizzontali con lo scopo di agevolare il raffreddamento dei dischi freno posteriori. 

La versione fu prodotta in 631 esemplari

Kyosho ci presenta per la prima volta il modello Quattrovalvole del 1985 in diecast con aperture

8320BK
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Scheda tecnica

Produttore
Kyosho
Scala
1:18
Tipologia
Auto Sportiva
Colore
Nero
Anno
1985
Casa Costruttrice
Lamborghini
Materiale
Metallo con parti mobili e articolate

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