scala-1-18

Lamborghini Countach LP500 1982 Walter Wolf Blu 1:18

319,95 €
Tasse incluse
  • Kyosho 
  • Scala 1:18
  • Edizione Limitata
  • novità
  • Sold Out Produttore
Quantità
Ultimi articoli in magazzino

Lamborghini Countach LP500 1982 Walter Wolf Blu 1:18 (Kyosho KY8320D)

La Countach è una vettura sportiva prodotta dalla Lamborghini. 

Disegnata da Marcello Gandini e progettata da Paolo Stanzani.

Venne presentata come prototipo al Salone di Ginevra del 1971, e rimase in produzione fino al 1990, quando venne sostituita dalla Diablo. 

Questa vettura, che ha il merito di essere riuscita a far sopravvivere la Lamborghini dopo che questa venne dichiarata insolvente nel 1980, ha imposto nel mondo la sport-car all'italiana con la tipica forma a cuneo.

A differenza di molti altri modelli della casa, il nome Countach non deriva dalla tauromachia, ma da contacc!, un'espressione piemontese che, come riferito dallo stesso Gandini, era ripetutamente usata da un profilista che lavorava alla Bertone insieme al team che stava progettando l'auto. 

La parola, traducibile letteralmente come "contagio", "peste", è usata nel dialetto torinese per esprimere stupore e meraviglia corrispondente agli italiani accidenti! o perbacco!.

Il design si deve, come detto, a Marcello Gandini, che aveva già disegnato la Miura, e, nel 1968, la show car Alfa Romeo Carabo, a cui la Countach somiglia, soprattutto, per la parte centrale, l'abitacolo. 

La vettura era molto larga (2 m.) e bassa (1,06 m) ed era una sapiente miscela di linee curve longitudinali, che davano immediatamente l'impressione dell'aerodinamicità, ed elementi geometrici, come la fanaleria posteriore, e il profilo delle porte, di tipo esagonale.

La caratteristica più sorprendente della vettura, che ha contribuito a farne un'icona mondiale, erano le portiere che, incernierate sul davanti, si aprivano ruotando verso l'alto, come le elitre di certi insetti: d'altronde questo 'colpo di genio' era stata ripreso proprio dalla Carabo, nome latino dello scarabeo. 

Questa modalità, che gli anglosassoni chiamarono LSD (Lamborghini style doors) non era un puro esercizio di stile, ma era funzionale a superare la difficoltà di entrare/uscire dall'auto nell'uso normale, come ad esempio in un parcheggio a pettine. 

La carrozzeria della vettura era realizzata con pannelli trapezoidali di alluminio, ed era fissata, tramite rivettatura, a un 'capolavoro' telaistico di tubi tondi in acciaio. 

Per quanto questa costruzione fosse molto costosa, garantiva la realizzazione di un telaio che fosse allo stesso tempo leggero e rigido. 

Le parti inferiori della carrozzeria erano realizzate in fibra di vetro.

Il gruppo fari di profondità anteriore era a scomparsa, mentre le luci di posizione e i lampeggianti erano a vista.

Il motore montato sul prototipo era il Lamborghini V12, portato alla cilindrata di 4971 cm³. 

Esso venne però accantonato, in fase di industrializzazione, a causa di problemi di sviluppo legati alle nuove norme antiinquinamento degli USA, principale mercato delle vetture di Sant'Agata. 

La vettura venne perciò motorizzata con il V12 da 3929 cm³, già montato trasversalmente sulla Miura, e adattato alle nuove specifiche: disposizione longitudinale con cambio nell'abitacolo, e l'albero di trasmissione che riporta il moto alle ruote posteriori, raggiungendo il differenziale mediante un apposito tunnel ricavato all'interno del blocco motore sotto l'albero a gomiti. 

La sigla LP 400 che contraddistinse il primo modello di produzione, sta appunto a indicare la disposizione del motore e la cilindrata.

Questa nuova versione, introdotta nel 1978, era facilmente distinguibile dalla precedente Countach LP400 per via della gommatura a profilo ribassato e per l'eliminazione della scanalatura sul tetto. 

Le modifiche apportate erano state testate su alcune LP400 sviluppate appositamente da Gian Paolo Dallara in collaborazione con Lamborghini, per conto di Walter Wolf, proprietario dell'omonima scuderia di Formula 1.

Wolf non era totalmente soddisfatto della guida della propria LP400 (telaio numero 1120202) e finanziò lo sviluppo di tre Countach speciali; grazie alle esperienze maturate su questi tre prototipi, la Lamborghini introdusse il nuovo modello Countach S. 

Dotato di passaruota allargati e di spoiler anteriore, questo modello montava pneumatici Pirelli P7 Corsa su cerchi da 15": 265/40 anteriormente, e 345/35 al posteriore.

Il motore rimase inizialmente quello della LP400 (sei carburatori Weber doppio corpo 45 mm, potenza dichiarata 375 CV), per essere poi depotenziato a 353 CV DIN (263 kW) a 7.500 giri al minuto sulle ultime LP400S prodotte (con carburatori Weber doppio corpo orizzontali, con diffusore da 40 mm).

Esistono ben tre serie diverse di LP400S: S1 (serie uno), S2 (serie due) e S3 (serie tre). 

Le prime due serie sono più estreme, più basse e leggere, presentano però qualche problema di spazio per la testa dei passeggeri e lo spoiler anteriore rasoterra obbliga a prestare attenzione a ogni ostacolo sulla strada.

S1: tetto basso, assetto basso, cerchi Campagnolo "Bravo" in magnesio (50 esemplari);

S2: tetto basso, assetto basso, cerchi Campagnolo lisci in magnesio;

S3: tetto alto, assetto alto, cerchi Campagnolo lisci in magnesio;

Per tutte e tre le serie, furono 237 gli esemplari prodotti complessivamente.

Kyosho ci presenta per la prima volta il modello Walter Wolf del 1982 in diecast con aperture 

Walter Wolf,  austriaco di madre slovena, trasferito in Germania e quindi trapiantato in Canada, era uno dei personaggi più interessanti apparsi nel mondo dell’automobile.

Lavorando dapprima come subacqueo addetto alle riparazioni nelle piattaforme petrolifere, a nemmeno quarant’anni era già titolare di una fortuna frutto dei suoi investimenti nel settore delle trivellazioni nel periodo della prima crisi energetica. 

Ma Wolf non era semplicemente un “self-made man”, era anche e soprattutto un uomo che sapeva e voleva vivere la vita al massimo. 

Oltre alle esperienze di subacqueo era anche pilota di elicotteri, motociclista e vantava esperienze nei rally. 

Aveva creato il suo marchio con una linea di sigarette e acqua di colonia e, da cittadino canadese, si era trasferito nel sud della Francia.  

Il rampante uomo d’affari era un cliente Lamborghini tra i più affezionati e facoltosi.

Così tanto da riuscire a farsi costruire appositamente una Miura P400SV assemblando parti inutilizzate nell’aprile 1975, ovvero ben tre anni oltre il termine delle produzione ufficiale. 

Tuttavia, una volta entrato in possesso anche della Countach, voleva qualcosa di più.

8320D
2 Articoli

Scheda tecnica

Produttore
Kyosho
Scala
1:18
Tipologia
Auto Sportiva
Colore
Blu
Casa Costruttrice
Lamborghini
Materiale
Metallo con parti mobili e articolate

Prodotti nella stessa categoria

Alfa Romeo Montreal 1970 Silver Metallic 1:18
  • Non disponibile

79,95 €
KK Scale Models Edizione Limitata 1500 pz Stampo Chiuso Ruote Sterzanti  Sold Out Produzione